
Il teatro di
Bolano è una trappola di effimere parole sotto cui si cela uno spettacolo di
polvere sabbia e sangue,perversione e vomito,visioni e follia,ineluttabile
cielo pieno di luci morte e smorte e fisse.
Ogni frase
di Bolano è un abisso nero acido e triste dove è possibile perdersi e
cadere,restare intrappolati e impauriti,ma incantati dallo spettacolo. Un nero
triste in cui si scorgono le braci della II guerra mondiale,della povertà della
dittatura:della vita che per sorgere deve cadere.

2666 è una
bibbia moderna che con la sua rapsodia ipnotica riesce a forzare una gabbia di
cristallo della realtà e a farne uscire come demoni i misteri malefici e
bui,che stanno sul mondo come un bafometto orgiastico e pazzo,che sputa su
tutta la poesia pura e rende poesia il male.
scritto da Capitano Igor Rodriguez per INALBERATO.BLOGSPOT.COM tutti di diritti riservati
Però!Lo leggerò,questo signor Bolano.
RispondiEliminaComplimenti per l'articolo,davvero ben scritto,mi da l'idea di un mondo che va in pezzi,sapete?"MArcisce anche il pensiero".
Adieu.