domenica 20 gennaio 2013

Il tuo corpo implora acqua


L’acqua è un elemento indispensabile per il regolare svolgimento di ogni attività del nostro corpo.infatti proprio quest’ultimo è composto per il 70-75% d’acqua.
L’acqua,uno dei cinque elementi(il quinto è il vuoto,secondo la concezione Zen) ricopre gran parte del nostro pianeta e consente la vita.

Qui di seguito riassumeremo il pensiero di un grande studioso di tale elemento, il Dr. F. Batmanghelidj,dove nel suo libro “il tuo corpo implora acqua” disponibile a dodici euro nella collana della macro edizioni spiega le sue scoperte scientifiche,purtroppo ancora poco note e sottovalutate.

Lo srittore è un medico originario dell’ Iran, che ora abita e insegna negli Stati Uniti. Caduto prigioniero durante la “rivoluzione” iraniana che rovesciò lo Scià, proprio nel dover curare senza mezzi i suoi compagni di carcere, scoprì il grande potere terapeutico dell’acqua.

Secondo l’autore l’acqua è la sostanza fondamentale e l’agente principale in tutti i processi che si verificano normalmente nel corpo umano. Egli dimostra, in teoria e attraverso molti esempi di guarigioni, che la non sufficiente assunzione di acqua, il non raggiungimento del fabbisogno giornaliero, che egli chiama “disidratazione”, può causare molti tipi di malattie.Nel libro si afferma che la più grande scoperta di tutti i tempi a proposito della salute è che l’acqua è la cura naturale per un ampio numero di disturbi. Per capire l’importanza del ruolo dell’acqua nel corpo umano si consideri anche che esso è composto per una percentuale del 75% proprio di acqua.


Quando il corpo è disidratato, visto che dispone solo dell’acqua che è al suo interno, attiva un sistema di razionamento e distribuzione dell’acqua disponibile, secondo un predeterminato programma di priorità. La mancanza cronica di sufficiente acqua può causare allergie, asma e dolori cronici in diverse parti del corpo. Questi disturbi, se presenti e non attribuibili facilmente a cause specifiche, dovrebbero essere interpretati principalmente come segni di carenza cronica di acqua nelle zone in cui si manifesta il dolore, una sorta di sete locale. Fra questi dolori cronici ci sono: il mal di stomaco, l’acidità, la gastrite, l’ulcera, l’artrite reumatoide, l’angina, il dolore lombale, l’emicrania, il dolore da colite e stitichezza. Di conseguenza questi dolori e disturbi dovrebbero essere trattati con una costante regolazione della quantità di acqua da ingerire ogni giorno. Anche lo stress può essere causato da disidratazione. Anzi fra questi due fattori si crea un circolo vizioso, nel senso che lo stress genera disidratazione e la disidratazione genera stress e quindi l’uno rafforza l’altro. L’alta pressione sanguigna (ipertensione essenziale) è un altro dei risultati di un processo di adattamento del corpo ad una grave mancanza di acqua. Perciò anche questa malattia dovrebbe essere trattata soprattutto con un aumento della dose quotidiana di acqua. Secondo meccanismi funzionali chiariti dall’autore, anche l’alto tasso di colesterolo nel sangue è un’altra conseguenza della disidratazione. Anche asma e allergie andrebbero trattate con un pronto e deciso aumento di acqua. 

In media le persone afflitte da questi disturbi reagiscono positivamente entro un lasso di tempo che va da una a quattro settimane dopo la regolazione dell’acqua nel corpo. Anche i bambini asmatici soffrono per disidratazione cronica. Persino la causa principale di gravi malattie come il morbo di Alzheimer e la sclerosi a placche va rintracciata nella disidratazione del corpo. Dall’acqua, insieme ad altre misure, arrivano aiuti addirittura anche per il diabete e l’AIDS. Insomma questo prezioso e fondamentale elemento della natura potremmo chiamarlo “l’acqua dei miracoli”! Se tutti questi disturbi e malattie possono essere visti come segnali di disidratazione, c’è anche un altro segnale importante, facilmente comprensibile, ed è rappresentato dal colore dell’urina. Un’urina sana dovrebbe essere da quasi incolore a giallo chiaro. L’urina di colore giallo scuro o, addirittura arancio, è un deciso sintomo di disidratazione.

A questo punto ci si domanda quanta acqua sia bene bere e in quali momenti, per non compromettere la nostra salute. Secondo l’autore il nostro corpo ha un assoluto bisogno di circa otto bicchieroni da un quarto di litro al giorno, cioè di circa 2 litri. In questo conteggio non sono incluse bevande come l’alcool, il caffè, il tè e le bevande contenenti caffeina, che andrebbero escluse. Sono inoltre sconsigliate bevande artificiali. I momenti migliori per bere acqua sono al mattino presto e poi in relazione ai tre pasti principali (colazione, pranzo e cena), bevendo uno dei suddetti bicchieroni da un quarto, sia mezz’ora prima che due ore e mezzo dopo ogni pasto principale. L’ultima bevuta di acqua può essere fatta prima di andare a dormire. Per comprendere meglio queste indicazioni occorre dire che il processo di digestione del cibo ha bisogno di molta acqua. Se non si beve abbondantemente prima di mangiare il processo di digestione attingerà il liquido necessario dalle cellule del corpo. Già nello stomaco c’è bisogno di acqua per rompere e scomporre le proteine. Nell’intestino c’è bisogno di ulteriore acqua per trattare gli ingredienti del cibo e poi trasmetterli al fegato. 

Quest’ultimo utilizza ancora altra acqua per elaborare ulteriormente i materiali ricavati dall’intestino, che poi passa la sangue. Se il sangue creato è troppo concentrato per poca presenza di acqua, cuore e polmoni sono i primi organi esposti a questa alta concentrazione. Se quindi si regola l’assunzione di acqua in base agli orari dei pasti, si impedisce al sangue di addensarsi, di sottrarre acqua alle cellule e di creare la premessa per varie malattie e disturbi.

L’acqua del rubinetto è poco consigliabile date le alte percentuali di nitrati,fluoruri,calcare o addirittura arsenico che si possono ritrovare. Si consiglia l’acqua naturale,meglio se in bottiglia di vetro poiché mantiene intatta la sua purezza e non si rischia di bere micro-residui di plastica che possono rimanere nelle bottiglie durante la loro fabbricazione. Quest’ultimo è un fatto noto a pochissimi.il problema è che l’acqua confezionata in bottiglie di vetro ha un costo maggiore,circa due euro in più a cassa.comunque una valida alternativa è quella di riempire le bottiglie di vetro direttamente da qualche sorgente,quella si che è acqua purissima e soprattutto viva …
Ciò che è stato illustrato finora vale soprattutto per conservare la salute e prevenire tutti i disturbi che abbiamo indicato. Se invece si soffre già di uno o più dei disturbi legati alla disidratazione e la malattia non è giunta ad uno stadio irreversibile si può ben sperare di poter guarire. Occorre però non immaginare di poter capovolgere la situazione in un lampo “annegandosi” nell’acqua. Bisogna procedere con buon senso e gradualità. Si incomincia con l’aumentare gradualmente la quantità di acqua bevuta e si osserva se aumenta corrispondentemente anche l’urina. Solo nel caso di reni danneggiati, questi avranno difficoltà a filtrare una maggiore quantità di acqua. Se si stanno prendendo dei diuretici essi possono essere ridotti gradualmente e poi eliminati perché l’acqua è in assoluto il miglior diuretico esistente, per di più naturale, sempre ammesso che i reni non siano stati danneggiati in precedenza. Se si stanno prendendo dei medicinali, per esempio ipotensivi o antiacidi per lo stomaco, essi vanno ridotti gradualmente con l’aumentare della quantità di acqua e solo dopo che si sono raggiunti dei miglioramenti. Per esempio si passa da una pastiglia di ipotensivo a tre quarti, metà e poi un quarto, fino all’eliminazione, quando si è sicuri del risultato ottenuto.


Se si aumenta di molto l’acqua ingerita, anche se con gradualità, è possibile che l’acqua dreni via molto sale. Ma il sale ha un ruolo positivo per il corpo, anche in caso di ipertensione, perciò, bevendo molta acqua, è importante non adottare diete senza sale o con scarsa quantità di sale. Normalmente le nostre diete mediterranee sono sufficientemente ricche di sale marino. Il sale non deve essere additivato da antiagglomeranti. Una buona abitudine è anche quella di nutrirsi regolarmente di carote crude, che contengono beta-carotene, precursore della vitamina A, essenziale per il metabolismo del fegato e per la vista. Il succo di arancia è utile per l’alto contenuto di potassio, ma non è salutare berne molto.

A questo punto è lecito domandarsi come mai la cura dell’acqua non sia universalmente conosciuta e applicata se risulta essere così efficace per tanti disturbi e malattie. La risposta è banale e scontata: con la cura dell’acqua nessuno ci guadagna sopra se non il paziente. Le industrie chimiche, che dominano il sistema sanitario e la ricerca scientifica, sono naturalmente contro tale tipo di terapie che mettono in discussione il loro operato. Oggi siamo nella situazione scandalosa in cui di nessuna grave malattia cronica la medicina convenzionale indica e fornisce la causa. Si limita a identificare e descrivere le malattie e i loro sintomi e ad individuare i medicinali con cui trattarli per reprimerli, quando non sia consigliato l’intervento chirurgico. I pazienti non devono essere guariti, ma devono essere resi in grado di assumere per tutta la vita grandi quantità di medicinali, sopportando le controindicazioni, gli effetti collaterali e le nuove malattie generate dai farmaci stessi. La ricerca è indirizzata principalmente in base ai desideri delle industrie farmaceutiche. L’università insegna solo la medicina delle imprese farmaceutiche e degli interventi chirurgici. Ma anche questo è un argomento sul quale converrebbe ritornare successivamente, su un altro numero del bollettino, per approfondirlo.

Nessun commento:

Posta un commento